Primo passo per un’azione sinergica a contrasto delle alluvioni

Dettagli della notizia

4 Luglio 2024.

Data:

04 Luglio 2024

Tempo di lettura:

Descrizione

Il sindaco, Stefano Marcon assieme all’assessore ai Lavori pubblici, Mary Pavin, al dirigente dell’area LLPP Luca Pozzobon, con la presenza del consigliere regionale, Nazzareno Gerolimetto ha incontrato i rappresentanti dei Media a seguito della riunione tenutasi nella prima mattinata con i vertici ed i delegati degli Enti interessati allo studio di possibili soluzioni per l’emergenza alluvioni.

Un punto stampa utile non solo per esporre quanto discusso con i diversi Enti ma anche per ribadire l’assoluta eccezionalità di quanto avvenuto la sera dello scorso 25 giugno con dati che sono stati esposti dall’arch. Pozzobon. Numeri alla mano, sul territorio a nord della Città interessato dal corso del torrente Avenale di circa 10 mila ettari, sono caduti tra gli 8 e 9 milioni di m3 d’acqua in circa 2 ore, un numero talmente straordinario incapace di essere assorbito dal terreno (che in questo periodo piovoso ora è in grado di assimilare un 30% in meno di acqua) e di essere contenuto nelle due casse d’espansione dell’Avenale di Vallà e Poggiana (capaci di contenere sino a 750 mila m3). Una successione di forti temporali localizzati nella zona nord di Castelfranco (perlopiù in buona parte a valle delle Casse) proseguiti dalle 21.30 per circa 2 ore sino ad arrivare ad un record di 142 mm di pioggia caduta (119 mm di pioggia in 6 ore era il dato più alto registrato nel passato da quanto risulta all’assessore regionale, Gianpaolo Bottacin) per un totale di 148/150 mm scesi nell’intera notte. Una crescita esponenziale dell’Avenale (che ha una portata di circa 25 m3/sec) che è esondato non calando la sua portata sino alle 11 della mattina seguente. Al ponte di San Pio X, con il dato fornito dall’idrometro, l’Avenale è cresciuto in mezz’ora oltre l’intradosso di 70 cm esondando rispetto all’argine di 50/60 cm che si sono riversati sul quartiere Avenale ed in Centro Storico.

Sul tema dell’allerta meteo è stato ricordato che la Regione, nel pomeriggio del 25 giugno, aveva trasmesso una comunicazione di fase di attenzione per temporali ma nessuna allerta localizzata. Con l’impossibilità di utilizzare il sistema nazionale IT-Allert, l’unico capace di giungere su tutti i cellulari con un sms nei 5 scenari di rischio presenti ma per gli eventi atmosferici ancora in fase di sperimentazione, la Cittadinanza è stata allertata con comunicazioni sul Web e su App (Facebook e Telegram) che rimangono di installazione a discrezione dei Cittadini e della quale il Sindaco ha sottolineato l’importanza di avere sul proprio smartphone. “A livello di Protezione civile regionale – ha spiegato il sindaco Marcon – è emerso che la comunicazione e le procedure utilizzate nell’emergenza sono stata corrette. Non possiamo attivare sistemi di allerta diversi da quelli disponibili ma rimangono solo quelli ad uso volontario come le App.”

Sono stati ripercorsi i vari momenti dell’emergenza con una prima fase in cui sono intervenuti i volontari dei cinque gruppi della Protezione civile di Castelfranco coordinati da Franco De Faveri dell’ANC, il personale della Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Carabinieri. In supporto sono poi arrivati altri gruppi di PC delle vicine Province per un totale di 15 gruppi alla quale sono andati i ringraziamenti del Sindaco a nome dell’intera Città. “Costituire un gruppo di Protezione civile cittadino rispetto alle convenzioni in essere con le Associazioni presenti – ha precisato Marcon - è un tema ma certo non cambia la sostanza perché tutto si basa comunque sul volontariato che ha pur sempre dei limiti di disponibilità e di impegni lavorativi”.

All’incontro con i rappresentanti degli Enti in Sala Consiliare hanno partecipato Martina Colaizzi, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale Alpi Orientali, Amedeo Gerolimetto presidente Consorzio di bonifica Piave ed il presidente del Consorzio Brenta Enzo Sonza, il direttore del Consorzio di bonifica Risorgive, Carlo Bendoricchio, il direttore Generale della Provincia di Treviso, Carlo Rapicavoli, Tommaso Settin per la Regione Veneto, Maurizio Miotto coordinatore della Protezione civile provinciale e Franco De Faveri per quella cittadina.

“Abbiamo concordato questa mattina – prosegue Marcon – la necessità di lavorare ora con metodo dopo la straordinarietà dell’evento. L’Autorità di Bacino raccoglierà tutti i diversi dati dopo i tre eventi di questi 40 giorni per formulare nuove mappe e classificare le nuove zone di rischio. Da qui si partirà con lo studio di interventi con due prime ipotesi che abbiamo posto sul tavolo: la realizzazione di una cassa di espansione su un terreno comunale di circa 16.000 mq a ridosso dell’Avenale lungo la tangenziale ovest ad est della rotatoria del McDonald’s e di individuare, con l’accordo con i proprietari, delle aree alluvionabili”.

Altri incontri dopo quello odierno sono in programma e coinvolgeranno anche ulteriori Enti come ATS che per Castelfranco Veneto gestisce le acque, i diversi Genio civile e la Regione con il Sindaco che ha ringraziato il presidente, Luca Zaia “con il quale ho costantemente interloquito e che non è rimasto con le mani in mano dandoci tutto il supporto anche per avviare questa fase di analisi e ricerca di soluzioni”.

Regione rappresentata oggi dal consigliere Gerolimetto che ha, dal canto suo, spiegato come “le soluzioni poste dopo l’alluvione del 1998 sono state utili ma ora, con i cambiamenti climatici, non più sufficienti. Vanno pensati nuovi interventi con una visione che deve guardare anche nella condivisione con le zone poste a sud di Castelfranco”.

Ultimo aggiornamento: 26/09/2024, ore 15:07

Skip to content